Chi siamo
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Roma!
Solo il nome mette brivido, rabbia, emozione. Dici Roma, e i pensieri s’affollano: dici Roma, e nelle università del mondo qualcuno nello stesso istante sta leggendo o parlando di Cesare o della nascita del diritto; dici Roma, e oltre un miliardo di persone pensa alla sua universalità; dici Roma, ed è un viaggio fatto o da fare. Roma è un mondo, Roma ha un mondo. Ma c’è una Roma quotidiana davanti ai nostri occhi, che non ci piace. Una Roma che, come una qualunque città malandata di un qualunque paese malmesso, dibatte di come mettere a posto le strade, di come far funzionare gli autobus, di come pulire le strade. Non che si tratti di minuzie, tutt’altro, ma Roma non può rinascere solo riparando le sconcezze. Roma ha un altro destino.
Roma deve pensare al suo posto nel mondo di oggi: non a quello che è stato, ma a quello che dev’essere e che sarà. Deve pensare a come costruire un futuro in sintonia con il mondo contemporaneo, con la rivoluzione digitale, con un mondo che cancella confini e allo stesso tempo ne mette di nuovi; deve inventare nuovi lavori e nuovi modi, affinché la sua storia assicuri ricchezza e una vita felice per chi ci vive.
Il mondo di oggi si concentra sempre più nelle città: qui si raccolgono speranze, popolazioni, imprese e invenzioni. Il futuro è delle città. Può non essere di Roma? Sarebbe impensabile, ma il futuro non si costruisce da solo. La nostra città dev’essere familiare per il mondo, per assomigliargli molto per com’è organizzata, ma dev’essere anche singolare, non per l’inefficienza, ma perché ci inventeremo quello che non sarà possibile trovare da altre parti. Orgogliosi perché senza Roma il mondo sarebbe più povero.
WikiRoma vuole raccogliere, senza barriere politiche e ideologiche, sia pure con le idee chiare su quel che una città occidentale debba essere nella nostra contemporaneità, le idee, le intenzionalità, le competenze di quanti pensano che Roma si costruisca con passione e con competenza. Volere questa Roma è un fatto, ma è un fatto ancora più importante aggiungere alla volontà la fatica delle soluzioni.
Le soluzioni nascono però dal contributo di tutti, come un’enciclopedia della speranza e dell’impegno, perché molti hanno competenze che non mettono a disposizione; hanno speranze che non mettono in gioco, ma lasciano all’emozione individuale; sanno e sanno fare cose che non mettono in circolo, a favore di tutti.
È questo il tipo di persone a cui WikiRoma si rivolge, per socializzare il sapere, per dire la propria non solo come opinione, ma come soluzione; per prendersi cura della città, con il cuore e con la mente. E’ il modo migliore per lavorare su Roma? è il modo migliore per cambiarla? è il modo migliore per essere concreti? Davvero non lo sappiamo, ma sappiamo che ognuno ha la sua parte da fare. Noi abbiamo scelto questa. Forse non siamo soli.
con anche:
Riccardo Capecchi,
Fabio Fiscaletti,
Simonetta Giordani,
Nicola Mirenzi,
Solo il nome mette brivido, rabbia, emozione. Dici Roma, e i pensieri s’affollano: dici Roma, e nelle università del mondo qualcuno nello stesso istante sta leggendo o parlando di Cesare o della nascita del diritto; dici Roma, e oltre un miliardo di persone pensa alla sua universalità; dici Roma, ed è un viaggio fatto o da fare. Roma è un mondo, Roma ha un mondo. Ma c’è una Roma quotidiana davanti ai nostri occhi, che non ci piace. Una Roma che, come una qualunque città malandata di un qualunque paese malmesso, dibatte di come mettere a posto le strade, di come far funzionare gli autobus, di come pulire le strade. Non che si tratti di minuzie, tutt’altro, ma Roma non può rinascere solo riparando le sconcezze. Roma ha un altro destino.
Roma deve pensare al suo posto nel mondo di oggi: non a quello che è stato, ma a quello che dev’essere e che sarà. Deve pensare a come costruire un futuro in sintonia con il mondo contemporaneo, con la rivoluzione digitale, con un mondo che cancella confini e allo stesso tempo ne mette di nuovi; deve inventare nuovi lavori e nuovi modi, affinché la sua storia assicuri ricchezza e una vita felice per chi ci vive.
Il mondo di oggi si concentra sempre più nelle città: qui si raccolgono speranze, popolazioni, imprese e invenzioni. Il futuro è delle città. Può non essere di Roma? Sarebbe impensabile, ma il futuro non si costruisce da solo. La nostra città dev’essere familiare per il mondo, per assomigliargli molto per com’è organizzata, ma dev’essere anche singolare, non per l’inefficienza, ma perché ci inventeremo quello che non sarà possibile trovare da altre parti. Orgogliosi perché senza Roma il mondo sarebbe più povero.
WikiRoma vuole raccogliere, senza barriere politiche e ideologiche, sia pure con le idee chiare su quel che una città occidentale debba essere nella nostra contemporaneità, le idee, le intenzionalità, le competenze di quanti pensano che Roma si costruisca con passione e con competenza. Volere questa Roma è un fatto, ma è un fatto ancora più importante aggiungere alla volontà la fatica delle soluzioni.
Le soluzioni nascono però dal contributo di tutti, come un’enciclopedia della speranza e dell’impegno, perché molti hanno competenze che non mettono a disposizione; hanno speranze che non mettono in gioco, ma lasciano all’emozione individuale; sanno e sanno fare cose che non mettono in circolo, a favore di tutti.
È questo il tipo di persone a cui WikiRoma si rivolge, per socializzare il sapere, per dire la propria non solo come opinione, ma come soluzione; per prendersi cura della città, con il cuore e con la mente. E’ il modo migliore per lavorare su Roma? è il modo migliore per cambiarla? è il modo migliore per essere concreti? Davvero non lo sappiamo, ma sappiamo che ognuno ha la sua parte da fare. Noi abbiamo scelto questa. Forse non siamo soli.
con anche:
Riccardo Capecchi,
Fabio Fiscaletti,
Simonetta Giordani,
Nicola Mirenzi,
Simona Roca,
Roberto Tamburrini,
Maurizio Tarquini.
Con il contributo di:
Roberto Tamburrini,
Maurizio Tarquini.
Con il contributo di:
Eleonora Fanelli, archeologa,
Rosella Vitale, esperta di Finanziamenti Europei;
Stefano Monti, docente di management delle Organizzazioni Culturali
Paola Liberace
Stefano Monti, docente di management delle Organizzazioni Culturali
Paola Liberace
Complimenti per questa bella iniziativa. Che sia un bel luogo per condividere la passione (amore e dolore) per questa complessa e meravigliosa città. Alberto Rodriguez
RispondiEliminaComplimenti. Molto interessante e intrigante.
RispondiEliminanemi calabro'